FE 2015

Un progetto del Comune di Reggio nell'Emilia
 
Comune di Reggio Emilia – Città delle persone

  • Espace Al-Anbar, 2009 © Richard Mosse. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York
    Espace Al-Anbar, 2009 © Richard Mosse. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York
  • Hilux Samarra, 2009 © Richard Mosse. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York
    Hilux Samarra, 2009 © Richard Mosse. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York
  • Grand Voyager Sunni Triangle, 2009 © Richard Mosse. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York
    Grand Voyager Sunni Triangle, 2009 © Richard Mosse. Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York

Richard Mosse, Nomads

 

La fotografia di Richard Mosse riesce a catturare bellezza e tragedia in contesti di guerra e distruzione. Mosse ha ripreso relitti di aerei nei più remoti luoghi del pianeta e in territori governati da Uday e Saddam Hussein ed ora occupati dall’esercito americano. La sua serie più recente, Infra, documenta l’andamento della guerra tra le fazioni ribelli e l’esercito congolese nella Repubblica Democratica del Congo.

La serie Infra è caratterizzata dall’uso di Kodak Aerochrome, una pellicola sensibile ai raggi infrarossi. La pellicola è in grado di registrare la clorofilla della vegetazione. Ne deriva che la lussureggiante foresta tropicale congolese si trasforma in un bellissimo paesaggio surreale di colore rosso e rosa. Mosse ha dichiarato durante un’intervista a The British Journal of Photography: “Volevo adattare questa tecnologia ad una situazione difficile, estremizzare le abituali convenzioni dei resoconti dei mass media ormai calcificati e sfidare così il modo tradizionale col quale si rappresentano questi conflitti dimenticati. Ho voluto fare un parallelo tra questa tecnologia di ricognizione militare e il suo uso nella fotografia per riflettere sul modo in cui la fotografia viene  realizzata.”

Nel 2014 Mosse ha vinto il Deutsche Börse Photography Prize. Nel 2013 ha rappresentato l’Irlanda alla Biennale di Venezia con The Enclave, una videoinstallazione “immersiva “ a sei canali utilizzando una pellicola 16 mm a raggi infrarossi.

Come ha spiegato Mosse su CNN.com , l’opera costituisce un tentativo di portare “due parole opposte in collisione: il potenziale dell’arte a rappresentare storie talmente  tragiche che nessun linguaggio può rappresentare e la capacità della fotografia di documentare tragedie specifiche e riuscire a trasmetterle al mondo”.

Le opere di Richard Mosse qui esposte fanno parte della mostra collettiva No Man Nature.

NO MAN NATURE

Mostra a cura di Elio Grazioli e Walter Guadagnini

Opere di Darren Almond, Enrico Bedolo, Ricardo Cases, Pierluigi Fresia, Stephen Gill, Dominique Gonzalez-Foerster e Ange LecciaMishka Henner, Amedeo Martegani, Richard Mosse, Thomas Ruff, Batia Suter, Carlo Valsecchi, Helmut Völter

 

Il taglio scelto per la mostra No Man Nature solleva i temi della natura senza uomo e dell’uomo senza natura sottoponendo euristicamente la riflessione dai suoi due margini estremi. Questi margini non indicano più soltanto l’inesplorato, l’ignoto, l’invisibile, l’inimmaginabile, ma la possibilità stessa dell’esistenza di un mondo senza più uomo e, d’altra parte, dell’invenzione da parte dell’uomo di un mondo che non rimanda più alla natura. Queste possibilità, a loro volta, possono essere percepite come pericoli, quello ecologico della distruzione della natura e dell’autodistruzione della specie umana o quello dell’euforia della “tecnica” che ha come contraltare la solitudine dell’essere umano di fronte al mondo. E ancora: a volte desideriamo di vivere in una natura incontaminata e deserta, sogno di un ricominciamento impossibile, mentre al tempo stesso stiamo costruendo un mondo completamente modellato sul virtuale e sull’immaginario, con una natura altrettanto virtuale e immaginaria.

 

Infine, d’altro canto, perché le cose siano o vadano così c’è sempre un motivo, quindi la riflessione sui casi limite interroga anche sul punto in cui siamo. La mostra vuole proporre tali questioni per immagini, attraverso esempi che mettano il pubblico nella condizione di interrogarsi sulla sua posizione nei loro confronti.

 

L’idea generale è sempre quella di usare la fotografia non come documento e rappresentazione, bensì di sfruttare le sue possibilità interrogative e suggestive. Le questioni poste sul rapporto uomo/natura diventano allora metafora anche della funzione e del ruolo della fotografia.

BIO

Mosse è nato nel 1980 in Irlanda e risiede a  New York. Ha conseguito un MFA in fotografia alla Yale School of Art nel 2008, e un diploma post-laurea in Belle Arti alla Golsmith di Londra, nel 2005.

Mosse ha esposto le sue opere a Palazzo Strozzi a Firenze, al Weatherspoon Art Museum a Greensboro; al Bass Museum of Art a Miami; al Künstlerhaus Bethanien di Berlino; al Centre Culturel Irlandais di Parigi; al Contemporary Biennial di Dublino ; al FotoMuseum Antwerp (FoMu); al FOAM di Amsterdam; alla Tate Modern di Londra.

Mostre personali in corso o imminenti sono le seguenti :The Enclave, presso il Portland Museum of Art, dall’8 Novembre 2014 all’ 8 febbraio 2015; The Enclave, presso il DHC/ART di Montreal, dal 16 Ottobre 2014 all’ 8 febbraio 2015; e Richard Mosse: The Enclave al Louisiana Museum of Modern Art in Danimarca dal 6 Febbraio al 25 Maggio 2015.
Le opere di Mosse fanno parte di molte collezioni pubbliche tra cui: Kemper Museum of Contemporary Art, Kansas City, Martin Margulies Collection, Miami, Museum of Fine Arts, Houston, Museum of Contemporary Art, Chicago, Nelson Atkins Museum, Kansas City, Weatherspoon Museum of Art, Greensboro, e North Carolina Museum of Art, Raleigh.

Infra è stato pubblicato da Aperture Foundation and Pulitzer Center on Crisis Reporting, nel 2011. Anche la sua monografia più recente The enclave, è stata pubblicata da  Aperture Foundation e Pulitzer Center on Crisis Reporting nel 2011, per accompagnare la sua presentazione alla Biennale di Venezia

La galleria Jack Shainman rappresenta Richard Mosse dal 2008.

EVENTI COLLEGATI

Sabato 16 maggio_ore 11.00_Teatro Cavallerizza

CONFERENZE

No Man Nature: Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini dialogano con gli artisti Enrico Bedolo, Pierluigi Fresia, Mishka Henner, Carlo Valsecchi, Helmut Volter.

A seguire booksigning

Sede

Palazzo da Mosto
via Mari, 7
42121 Reggio Emilia

7

Orari

• nelle giornate inaugurali
15/05 › 19-24
16/05 › 10-24
17/05 › 10-24
• dal 22 maggio al 26 luglio da venerdì a domenica
venerdì › 16-23
sabato › 10-23
domenica e festivi › 10-20

mappa

Categoria
Palazzo da Mosto