FE 2017: Unisci i puntini

Il free magazine TIPO ha compilato una lista di sette appuntamenti da non mancare se siete a Reggio Emilia tra il 5 maggio e il 9 luglio. S’intitola “Fotografia Europea 2017. Unisci i puntini” e a noi piace moltissimo…

Maradona ha impiegato 10 tocchi nel gol agli inglesi. Per Godard il cinema è la verità 24 volte al secondo. Secondo i CCCP “la prima volta fa sempre male”. Tutto, a partire dalla vita, è fatto di momenti, lampi, batter d’occhi, fatalità, illuminazioni… A proposito della fotografia Barthes lo chiama “punctum” ovvero quel “qualcosa” unico e preciso, casuale e soggettivo, magnetico e pungente che ci lega a un’immagine.
Anche la tre giorni di Fotografia Europea offre di questi “punti notevoli”. A seguire eccone alcuni; potete scoprirne altri. Poi con il vostro movimento collegarli. E, come nel giochino enigmistico, vedere che disegno viene fuori.

David Fathi, Untitled, 2016, Archival pigment print, Manipulations by the artist, original images from the CERN Archive

 

#1 Extraterrestre portami via

Familiarizzate con le particelle del Cern in Wolfgang di David Fathi (Palazzo Da Mosto), poi, in via Secchi 11, abituatevi all’oscurità del Deep Web nell’installazione di Giorgio Di Noto e finalmente partite con i “viaggi del tempo” di Marjolein Blom… Alla fine sarete come quel tizio cantato da Finardi “che viveva in un abbaino per avere il cielo sempre vicino”.

#2 Hasta siempre

Teoria controversa, ma celebre: gli esquimesi si servono di cinquanta parole per nominare la neve. Chissà quante gliene servirebbero per definire quella meraviglia di Cuba… A Alex Webb e Rebecca Norris Webb ne bastano due: Violet Isle. Anche se per “pronunciarle” hanno impiegato passione, anni di viaggi e tante fotografie nel reportage in mostra allo Spazio Fotografia San Zenone.

Baron Wolman, On the Road to Woodstock. A couple play the guitar sitting on their car on the way to the Woodstock Festival, August 1969.

 

#3 Mettete fiori nei vostri cannoni

Se pensate che Timothy Leary, Ken Kesey, Jerry Garcia e il sergente Pepper non avessero tutti i torti e che il 1967 sia stato l’anno in cui il mondo è stato più unito dai tempi del Congresso di Vienna… beh, il vostro posto è allo spazio Gerra con Community Era – Echoes from The Summer of Love e alla seratona in piazza San Prospero con il maestro Bertallot (6 maggio). E che l’era dell’Acquario possa prima o poi tornare…

#4 Illuministi di tutto il mondo…

Con buona pace di Friedrich “non esistono fatti, solo interpretazioni” Nietszche, quel geniaccio di Joan Fontcuberta raduna ai Chiostri di San Pietro otto fotografi internazionali e li coinvolge nella creazione di una nuova enciclopedia: solo critica e ragione ci possono salvare dall’anonima riproduzione del capitale, ehm, del digitale. Marchons!

#5 Febbre a 90

A metà degli anni Novanta in UK la vendita dei giradischi superò quella delle chitarre. E con Chemical Brothers e Prodigy sembrava l’alba di una nuova epoca. Le cose hanno poi preso un’altra piega, ma è un piacere riabbracciare uno degli eroi d’allora come Howie B (6 maggio) che torna a Reggio nel bell’evento Hey Now di Studio Blanco.

#6 The snake

Come nel vecchio giochino del Nokia buttiamoci a capofitto e sbarazzini tra le collezioni del Museo di Storia della Psichiatria per Satelliti di Christian Fogarolli, nell’atelier del grande Berengo Gardin ai Chiostri di San Pietro, dentro la “capsula del tempo” di Marcello Donadelli (Polveriera), nei teatri anatomici di Francesca Catastini alla Galleria Parmeggiani, tra le mille attrazioni di via Roma… E che il serpente si allunghi…

 

#7 In hoc Zegno vinces

Il reprise di Un paese a Palazzo Magnani con magnifici scatti di Paul Strand ci riporta alla figura del co-autore Cesare Zavattini: qual è il segreto del suo multiforme ingegno? Forse, semplicemente, l’iniziale del cognome “lo zigzag e l’ultima parola… il movimento della mosca… il movimento elementare, quello che ha presieduto alla creazione del mondo… Credo che all’origine delle cose non ci sia il big bang, ci sia la Z” (G. Deleuze).

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