Fotografia Europea: coast to coast

Il free magazine TIPO ha compilato una lista di otto tappe, otto appuntamenti da non mancare se siete a Reggio Emilia tra il 6 maggio e il 10 luglio. Si intitola “Coast to coast“: “l’azione simbolo su un campo di basket, da una parte all’altra del campo. In solitaria e in un respiro. È anche l’attraversamento di un Paese: un gesto etico, estetico, geografico. Ma ogni viaggio, anche quello più rapido, è fatto di tappe: lo insegnava Zenone con la storia di Achille e della tartaruga”.

Michal Najjar, liquid gravity , 2013 Courtesy Studio la Città and the artist © Michael Najjar

Michal Najjar, liquid gravity , 2013 Courtesy Studio la Città and the artist ©Michael Najjar

 

#1 The space is the place

Fino ad oggi gli artisti “vedevano le stelle”, ora ci vanno proprio. Michael Najjar, che sarà a Reg-gio il 7 e 8 maggio, sta studiando da astronauta e a Palazzo Da Mosto espone il progetto “outer space”. Il suo Major Tom sarà Richard Branson, colui che lanciò i Sex Pistols e ora presiede Virgin Galactic, voli suborbitali a gravità zero.

#2 Fotografo ergo sum

Il filosofo Cartesio cercava la scienza in se stesso e nel gran libro del mondo. Con il volume “Paralipomena” Joan Fontcuberta rivede il nobile assunto: della natura fanno parte a pieno titolo apparenza e immaginazione… Garantisce il prof. Lazzaro Spallanzani: l’idea del libro è nata grazie alle sue collezioni. Joan Fontcuberta lo presenta sabato 7 maggio al Teatro Cavallerizza.

Gabriele Basilico, Dancing in Emilia, 1978 @Gabriele Basilico

Gabriele Basilico, Dancing in Emilia, 1978
@Gabriele Basilico

 

#3 Last night a DJ saved my life

E ci si fa forza e per il sabato si prepara una grande uscita di quelle da Poker-Splash e si decide di andare al Marabù di Villa Cella dove son circa tremila cazzetti e si può fare un poco di follia”. Così scriveva Pier Vittorio Tondelli. Nostalgia ed epica di quegli anni con “Disco Emilia”, le foto di Gabriele Basilico (Spazio Gerra) e la serata in Piazza San Prospero (7 maggio).

#4 Il Palazzo

Ci sono edifici nei quali si entra di rado e così si finisce per dimenticarli. E, invece, dietro le loro grandi porte si possono scoprire molte cose. In uno di questi ha sede l’Archivio di Stato (corso Cairoli) e ospita, fino al 3 luglio, la mostra “1839-1899, i miei primi sessant’anni, la Fotografia“. Aprite quella porta!

#5 Via Emilia

C’è chi ha la Route 66, chi l’Autobahn. Noi la SS9. Per il resto parola a Giorgio Gaber: “C’è solo la strada su cui puoi contare, la strada è l’unica salvezza; c’è solo la voglia, il bisogno di uscire di esporsi nella strada e nella piazza. Perché il giudizio universale non passa per le case, le case dove noi ci nascondiamo, bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo”.

#6 1986

Non solo Chernobyl, la crisi con la Libia e il Gol del Secolo all’Azteca… È anche l’anno di una mostra come “Esplorazioni lungo la via Emilia” promossa da Luigi Ghirri, punto di non ritorno per la rappresentazione dell’area padana. Ai Chiostri di San Pietro se ne celebra il trentennale. E l’attualità.

#7 Mappamondo

Basta farlo girare e poi fermarlo con un dito: a Palazzo da Mosto il Kighizistan di Kasmalieva & Djumaliev e il Libano di Ziad Antar, alla Galleria Parmeggiani la Corea di Saverio Cantoni, ai Chiostri di San Pietro lo Utah di Antonio Rovaldi, ai Chiostri di San Domenico il Tagikistan e l’Afghanistan di Ikuru Kuwajima.

Walker Evans_Mississippi 1936 © Walker Evans Archive, The Metropolitan Museum of Art, New York

Walker Evans_Mississippi 1936 © Walker Evans Archive, The Metropolitan Museum of Art, New York

 

#8 Shake It Up ovvero di palo in frasca

Prima un salto a Palazzo Magnani per il grande Walker Evans. Poi a ca-pofitto nel circuito Off, fino alle mostre “diffuse” di via Roma. Quindi a ritroso in via Farini: da The Directors Bureau ci sono le foto di Silvia Cesari che ha seguito la gestazione dell’ultimo album di Iosonouncane. Piccola deviazione a Libri risorti (via Migliorati e via Squadroni) dove espone un’altra big, Carla Cerati. Infine su e giù per i quattro piani dell’Atelier Viaduegobbitre dove potete perdervi tra la folla e ricominciare…

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