Edizione 2016: La via Emilia. Strade, viaggi confini

Dal 6 maggio al 10 luglio 2016, Reggio Emilia si apre alla forma d’arte che più di altre comunica e interpreta la complessità della società contemporanea, attraverso un ricco programma di mostre, conferenze, spettacoli, educational e varie iniziative, ospitato dalle principali istituzioni culturali e sedi espositive della città e con altre realtà del territorio regionale.

Curata da un comitato scientifico composto da Diane Dufour (Le Bal, Parigi), Elio Grazioli (Università degli studi di Bergamo), Walter Guadagnini (Accademia di Belle Arti di Bologna), Fotografia Europea 2016 ha come tema La via Emilia. Strade, viaggi, confini.
Si tratta di una riflessione sul tema della strada, a partire proprio dalla grande arteria romana che va “dal fiume al mare” per approdare alle vie del mondo, ai luoghi di transito e di confine nella società odierna.

Questo argomento riprende a trent’anni di distanza Esplorazioni sulla via Emilia (1986), l’opera collettiva sul paesaggio promossa da Luigi Ghirri con un gruppo di fotografi e scrittori che raccontava il “volto di un paese reale” segnando una pagina significativa della fotografia contemporanea.

La via Emilia. Strade, viaggi, confini non intende soltanto aggiornare le immagini di trent’anni fa, ma soprattutto evidenziare come in questi tre decenni siano cambiati tanto il mondo quanto i modi di rappresentarlo, in particolare quanto siano cambiate la pratica e la teoria fotografica, il linguaggio attraverso il quale si esprime oggi chiunque utilizzi uno strumento fotografico – le “strade” sono dunque contemporaneamente anche quelle della fotografia, i suoi confini, le sue frontiere, i suoi transiti.

Ai Chiostri di San Pietro viene rievocata la storica mostra del 1986, attraverso una selezione di autori quali, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Willman, Nino Criscenti.

L’esposizione 2016. Nuove esplorazioni è invece l’ideale ponte di collegamento con il presente. In questa rassegna, sette autori contemporanei – Alain Bublex, Stefano Graziani, Antonio Rovaldi, Sebastian Stumpf, Davide Tranchina, Paolo Ventura, Lorenzo Vitturi – raccontano i cambiamenti della via Emilia e del modo di rappresentarla, in questi ultimi trent’anni. Un viaggio sorprendente, tra realtà e immaginazione, tra documentazione e invenzione, che renderà davvero unica questa edizione del festival.

La mostra di Magnum Photos, Exile propone una riflessione ad ampio respiro sul tema dell’esilio, grazie alle fotografie di reportage, scattate da 24 grandi interpreti dell’agenzia Magnum, da Werner Bischof a Robert Capa, da Stuart Franklin a Paolo Pellegrin, da Abbas a Chris Steele-Perkins, da Philip Jones Griffiths a Leonard Freed, solo per citarne alcuni.

 

Questo sguardo sulle storie del mondo trova uno speciale sbocco nel grande evento ospitato da Palazzo Magnani che omaggia con due esposizioni Walker Evans, uno dei maestri della fotografia internazionale, che lungo le strade degli Stati Uniti ha scattato alcune delle sue immagini più famose.

 

 

La collettiva Dalla via Emilia al mondo a palazzo da Mosto presenta le opere di Ziad Antar, Paola De Pietri, Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, Kent Klich, Bettina Lockemann, Maanantai Collective, Michael Najjar, Paolo Pellegrin, Katja Stuke & Oliver Sieber. Si tratta di nove mostre personali, di autori provenienti da diversi paesi europei (dalla Svezia alla Germania, dalla Finlandia all’Italia) che affrontano attraverso diversi media, dalla fotografia alla videoinstallazione, le tematiche del viaggio, del confine. Molti di questi autori, protagonisti della scena artistica internazionale, espongono per la prima volta in Italia.

A Fotografia 2016 c’è anche uno dei grandi maestri della fotografia italiana e internazionale: Paolo Gioli che con la mostra Nature attraverso si misura con gli spazi e le raccolte dei Musei Civici di Reggio, realizzando una serie di opere inedite, ottenute attraverso la tecnica del fotofinish.

 

 

Ma sono tantissime le proposte espositive del festival. Ai Chiostri di San Domenico, ad esempio, si tengono le esposizioni dei 5 autori europei selezionati dal comitato scientifico tra gli oltre 250 progetti pervenuti alla Public call: Filippo Minelli , il duo Luca Santese e Pasquale Bove, Françoise Beauguion, Ikuru Kuwajima, Cyrus Mahboubian e Sophie Nicole Culière, mentre allo Spazio Gerra il progetto Disco Emilia approfondisce il tema del distretto del divertimento nel ventennio compreso tra i primi anni settanta e la fine degli ottanta. A raccontare questo fenomeno sociale e culturale sono le immagini di Gabriele Basilico con la sua serie Dancing in Emilia ( 1978), e oggi le fotografie di Andrea Amadasi, Hyena e Arianna Lerussi.

Tre rassegne dedicate ad autori nati e attivi sul territorio come Giuliano Ferrari e Saverio Cantoni alla Galleria Parmeggiani, e Fabio Boni che celebra i 150 anni di vita della Croce Rossa, nel Palazzo dei Musei testimoniano la volontà del festival di mantenere salde le proprie radici e il proprio rapporto con il tessuto culturale che lo anima.

E sulla scia del successo ottenuto nelle precedenti edizioni, ai Chiostri di San Pietro tornano la mostra del libro fotografico e il progetto Speciale Diciottoventicinque con la guida di tre professionisti della fotografia e dell’arte visiva quali Giorgio Barrera, Pietro Iori e Diego Zuelli. Altra mostra dedicata a fotografi emergenti under 35 è Sideways ospitata a Palazzo Casotti in collaborazione con GAI Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani.

 


Fotografia Europea 2016 apre un nuovo capitolo e presenta numerose novità condividendo con la Regione Emilia-Romagna l’obiettivo di sviluppare sinergie e collaborazioni importanti realtà culturali e artistiche dell’Emilia-Romagna che presenteranno mostre ed eventi collegati al festival come la fondazione Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna, lo Csac Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma, l’associazione Linea di Confine per la fotografia contemporanea di Rubiera, in campo nella realizzazione di dettagliate indagini fotografiche e la Collezione Maramotti, prestigiosa raccolta privata di arte contemporanea con sede a Reggio Emilia.

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