5 decenni per 5 scatti: gli anni 2000

Fotografie che hanno fatto la storia

 

Siamo partiti dagli anni ’60 e oggi, approdando nei 2000, arrivamo all’ultimo appuntamento con le “fotografie che hanno fatto la storia”.

Abbiamo scelto ancora una volta 5 immagini iconiche che, da sole, sono in grado di restituire il sentire di un decennio e che hanno regalato voce eterna a persone, eventi, storie.
Nei 2000 si fanno strada nel mondo della musica nomi come Coldplay e Radiohead e al cinema escono film “pigliatutto” che sbancano il botteghino: Il gladiatore (2000), Il Signore degli Anelli (2001), Harry Potter e la pietra filosofale (2001), Pirati dei Caraibi (2003) e Avatar (2009).

A inizio decennio Microsoft presenta quello che diventerà uno dei più famosi Sistemi Operativi del mondo, Windows XP, e molte altre innovazioni tecnologiche arriveranno a rivoluzionare il modo in cui concepiamo e utilizziamo il web.

Ecco quelle che sono, secondo noi, le 5 immagine più iconiche degli anni 2000.

L’attacco alle torri gemelle

L’11 settembre 2001, rispettivamente alle 8:45 e alle 8:03, nei cieli sopra New York due aerei si schiantano sulla torre Nord e Sud delle Twin Towers, edifici simbolo dell’economia americana. I danni sono incommensurabili. Le torri del World Trade Center di Manhattan, ormai completamente in fiamme, crollarono nel giro di una manciata di minuti.

Al momento dell’attacco, tra chi lavorava negli uffici e i turisti, all’interno dei due edifici ci sono quasi 20.000 persone. Delle migliaia di persone sepolte dal crollo delle torri gemelle, solo 5 sono state estratte vive dalle macerie. L’ultima è stata salvata alle 12.45 del 12 settembre.

L’11 settembre 2011 la grande mela non è però l’unica vittima: diciannove terroristi hanno preso il comando di quattro aerei di linea in viaggio verso la California e oltre ai due che colpiscono New York ce n’è un terzo che colpisce il Pentagono e un quarto che precipita, forse per volontà degli stessi passeggeri o forse perché abbattuto, in Pennsylvania, causando un totale di 3000 vittime.

Gli attacchi, organizzati e realizzati da un gruppo di terroristi aderenti ad al-Qāʿida, vogliono colpire obiettivi civili e militari nel territorio degli Stati Uniti d’America.

L’evento, oltre a piegare in due gli Stati Uniti d’America, colpisce tutto il mondo, e resta una delle tragedie più gravi delle storia recente.
Una delle immagini più forti degli attacchi è quella conosciuta come “The falling man”, scattata da Richard Drew alle 9:41 dell’11 settembre, che ritrae un uomo (di cui tutt’ora non si conosce l’identità) precipitare dalla torre nord del World Trade Center. L’uomo era una delle persone rimaste intrappolate ai piani più alti degli edifici, senza possibilità di uscita.

Zuckerberg e la rivoluzione digitale

Siamo nel 2003 e l’allora diciannovenne Mark Zuckerberg, studente ad Harvard, decide di lanciare in rete Facemash, un sito che mette a confronto le foto degli studenti dell’ateneo e che permette agli utanti di “votare” la più attraente. Harvard non ha però un database centrale da cui attingere, per cui Zuckerberg ne hackera il sito, estrae nomi e fotografie e mette tutto in rete.

Nelle prime 4 ore di visibilità Facemash registra più di 450 visitatori e 22.000 foto visualizzate, ma viene chiuso pochi giorni dopo per le violazioni ai parametri di sicurezza, copyright e privacy dell’università.

La breve ma intensa vita di Facemash basta però a far intuire al suo giovane creatore le potenzialità di una piattaforma simile, tanto da fargli decidere di creare un nuovo sito. Un sito che non proponga contenuti presi in maniera più o meno lecita, ma che sia invece uno spazio a disposizione di tutti dove ognuno possa pubblicare e condividere foto, pensieri, parole, o quello che preferisce.
Questa è, in breve, la storia di quello che, qualche anno e tante battaglie legali dopo, è diventato il social network più conosciuto ed utilizzato al mondo: Facebook.

Ad oggi 1,6 miliardi di persone accedono al social network ogni mese e 12 miliardi sono i messaggi inviati sulla piattaforma nello stesso arco di tempo.

Facebook ha cambiato il modo di utilizzare e considerare il web, non solo per gli utenti ma anche per l’economia: trasformandosi da semplice piattaforma di condivisione a vero e proprio strumento di marketing, il social di Zuckerberg conta oggi più di 30 milioni di fan page create dalle aziende stesse e tra il 2014 e il 2015 l’incremento degli investimenti per annunci su Facebook è stato del 122%.

4. Saddam

La caduta di Saddam

Il 9 aprile 2003 i media trasmettono in mondovisione un evento epocale: le immagini, in diretta da Bagdad, della statua di Saddam Hussein che viene tirata giù dalla folla.

Il caos mediatico costruito intorno all’evento ha contribuito a rendere queste immagini l’emblema della liberazione dell’Iraq, trasformandole in un simbolo contro le dittature in generale. Dopo l’attentato alle Torri gemelle il governo degli Stati Uniti aveva promosso una campagna a sostegno di un intervento in Iraq con l’intento di dichiarare lotta al terrorismo islamico. Obiettivi principali erano la deposizione di Saddam Hussein, accusato di possedere armi di distruzione di massa, e l’istaurazione di un governo democratico in Iraq.

Nonostante la fama dell’immagine dell’abbattimento della statua, molti hanno dichiarato che l’evento era “squisitamente mediatico”, realizzato ad hoc per gli americani, e che le immagini trasmesse si concentrassero solamente sulla statua per evitare di testimoniare la vera situazione dell’intera piazza, popolata prevalentemente di militari americani e giornalisti.

Lo Tsunami del 2004

Il 26 dicembre 2004 un terremoto di magnitudo 9,3 (il terzo più potente mai registrato) nell’oceano Indiano provoca un’onda di maremoto che colpisce 14 paesi uccidendo oltre 230 mila persone. Lo “tsunami”, questo il termine giapponese che descrive il fenomeno, devasta interi tratti di costa con onde alte fino a 20 metri provocando vittime sia direttamente sia attraverso il le onde sviluppatesi tra i quindici minuti e le dieci ore successive alla scossa.

Lo tsunami del 2004 è il più grande disastro naturale della storia e dopo quasi 12 anni colpiscono ancora le immagini devastanti della tragedia, del mare che si ritira per chilometri per poi abbattersi con furia sulle coste e su popolazioni inermi e spesso poverissime. Negli anni è stato fatto un enorme lavoro di ricostruzione della zona che ha coinvolto oltre 500 organizzazioni non governative e raccolto complessivamente 14 miliardi di dollari di aiuti.

Obama

Il primo presidente afroamericano

Il 4 novembre 2008 il senatore democratico Barack Obama vince le elezioni diventando il 44° presidente degli Stati Uniti d’America. È il primo afro-americano a ricoprire la carica.

Una svolta storica: dopo otto anni di presidenza Bush, e dopo 232 anni dall’Indipendenza americana, l’America vede il primo uomo di colore insediarsi alla Casa Bianca .

Durante il discorso di insediamento Obama parla degli Usa come “il posto dove tutto è possibile”, e dopo una campagna elettorale portata avanti al grido di “we need a change” esulta finalmente con il celeberrimo credo americano è “Yes, we can” .

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