10 anni di FE. Le produzioni #3: Martin Parr

Le persone, il modo in cui si muovono, si relazionano e abitano la propria contemporaneità, con le sue grandi e piccole problematiche, è un altro filone di ricerca che si ritrova all’interno delle produzioni originali realizzate per Fotografia Europea.

Martin Parr, Italy. Reggio Emilia, Fotografia Europea 2006
E’ nell’eccentricità della moda, della cucina, degli oggetti a cui le persone sono legate, che Martin Parr rintraccia alcuni elementi del territorio, in una sorta di indagine antropologica della città di Reggio Emilia.

L’autore si è focalizzato sui dettagli, sugli oggetti e sui gesti indagando gli spazi sociali e culturali. Avventurandosi nei caffè, nei ristoranti, nei negozi alimentari e nei mercati degli extracomunitari ha collezionato una ricca serie di sguardi che con ironia e distacco raccontano della vita quotidiana della città.

La produzione fotografica di Martin Parr è stata esposta nelle sale di Palazzo Busetti, riaperto alla cittadinanza in occasione di Fotografia Europea, anni prima dell’attuale restauro.

Reggio Emilia mi sembra la tipica cittadina italiana, con un centro storico molto definito, un elemento che trovi in qualsiasi città di questo paese e che è un segno distintivo dell'Italia.
Reggio Emilia è una città piacevole, le persone sono molto aperte, il cibo è buono... che cosa puoi desiderare di più?
Il tempo è stato terribile durante il mio soggiorno, ma questo mi ha fatto sentire a casa perché è molto inglese. E' piovuto sempre, e l'unico giorno di sole è stato quello in cui ho fotografato il carnevale; nonostante tutto sono stato fortunato. Qui a Reggio Emilia ho trovato esattamente ciò che mi aspettavo, anche se non ero mai stato in questa città anche se sono stato in Italia parecchie volte e ho scattato molte fotografie in questo paese. L'Italia è un posto molto stylish; le persone, infatti, vestono in modo elegante. E' quasi troppo bello qui... ecco, Reggio Emilia è forse troppo bella!!

Ora, mentre parliamo, siamo in questo meraviglioso bar, con del fantastico cibo e ottimo caffè: è davvero un tipico luogo italiano, non solo reggiano.
L'unico mistero, per me, dei bar italiani è il prendere il caffè stando in piedi. Quando cammini tutto il giorno, hai anche voglia di sederti un poco, no? Cosa che gli italiani non fanno mai.
In ogni modo, qui non c'è una maggiorazione della consumazione se ti siedi, non è come a Venezia, dove un caffè, se lo consumi a sedere, lo paghi il triplo. Questo dimostra che Reggio Emilia non è propriamente una città turistica, ma anche qui, come nel resto delle città del mondo, il bar è prima di tutto un luogo d'incontro, un valore sociale.
E' questo il senso che darò al mio lavoro nel progetto di Fotografia Europea.

Inoltre non sapevo, finchè non sono arrivato a Reggio Emilia, che Ghirri è nato qui; conosco la sua opera e penso sia un ottimo fotografo che ha contribuito molto alla fotografia internazionale. Sono stato molto contento di scoprirlo e di trovare una relazione tra il suo lavoro, questo progetto e questa città.

Bio

Martin Parr è senz’altro il più celebre e celebrato fotografo inglese contemporaneo. Nato a Epsom nel Surrey nel 1952, dopo aver studiato fotografia al Manchester Polytechnic (1979-1973), si dedica al fotogiornalismo realizzando numerosi reportage per riviste e diverse compagnie teatrali.

Parr è stato un testimone privilegiato della società britannica dell’era Thatcher. Con le sue foto di medio formato, caratterizzate dell’uso molto contrastato e luminoso del colore, racconta la storia del gusto (vestiti, interni, accessori…) e dei comportamenti della classe media inglese (e non solo) negli anni Ottanta (Strawberry Tea, 1987-1989). Il lavoro sociologico di Parr acquista maggiore importanza negli anni ’90 e si rivolge ad altri temi come la moda e la pubblicità.

Ha insegnato fotografia all’Oldham College of Art, poi a Manchester, DublinoNewport e alla University of Ulster in Irlanda del Nord.

Dal 1994 è membro di Magnum Photos.

Nel 2002 la Barbican Art Gallery e il National Media Museum hanno prodotto una grande retrospettiva del lavoro di Martin Parr, che ha viaggiato per tutta l’Europa nei cinque anni successivi.

Nel 2006 è stato insignito del premio Erich Salomon. A PhotoEspana 2008 vince il premio Baume et Mercier in riconoscimento della sua carriera e del suo contributo alla fotografia contemporanea.

Parr lavora anche come curatore ed editor di progetti fotografici: nel 2004 Martin Parr è stato direttore artistico dei Rencontres di Arles; nel 2008 è stato guest curator al New York Photo Festival, curando la mostra New Typologies; nel 2010 è stato curatore della Brighton Photo Biennale.

Appassionato collezionista di libri, Martin Parr è un’autorità mondiale sul libro fotografico: insieme a Gerry Badger ha pubblicato, Photobook, a History, in tre volumi (2004-2014). Ora sta lavorando ad un libro sulla storia dei Photobooks cinesi, che dovrebbe essere pubblicato da Aperture in primavera 2015.

Le sue fotografie si trovano in numerose collezioni pubbliche internazionali come l’Arts Council of Great Britain, la Bibliothèque Nationale di Parigi, il Paul Getty Center di Los Angeles, il MOMA di New York, il Museum of Modern Art di San Francisco, il Los Angeles County Museum, la Tate Modern di Londra.

Nel giugno 2009 la Galleria Nazionale Jeu de Paume di Parigi gli ha dedicato la mostra Planète Parr in cui, insieme alle più note fotografie dell’artista, sono state esposte le sue collezioni di oggetti stravaganti che riflettono la vacuità della società consumistica.

Più di recente Martin ha completato un progetto di 4 anni che documenta il Black Country, una zona del West Midlands inglese, in collaborazione con Multistory.

Martin Parr ha pubblicato oltre 80 libri del proprio lavoro e curato altri 30. Tra le sue pubblicazioni recenti Luxury (2008) e La vita è una spiaggia (2012).

Nessun commento

Commenti chiusi.